Formazione sul campo su reportage e documentario etnografico
Sono aperte le iscrizioni per la partecipazione al viaggio nel deserto della Dancalia in Etiopia che verrà effettuato a febbraio del 2018. Tra coloro che manifesteranno interesse a partecipare verrà effettuata una selezione per comporre il gruppo dei partecipanti. Il viaggio è rivolto a studiosi, ricercatori, filmaker, fotografi ed appassionati di cinema documentario ed è volto alla formazione sul campo nella realizzazione di reportage fotografici, realizzazione brevi video di antropologia visuale o documentari etnografici da girare nel territorio del deserto Dancalo a contatto con la popolazione nomado-pastorale Afar e sul vulcano Erta Ale.
All’interno del percorso previsto nel viaggio e curato da Giorgio Cingolani e Luca Lupi si cercherà di rispondere a queste domande, affrontando le varie fasi di realizzazione di un breve reportage o documentario: dalla definizione del soggetto all’organizzazione del progetto, dall'approccio con le popolazioni locali agli aspetti logistici e tecnici, dalle riprese audiovisive o fotografiche alla discussione del lavoro con la supervisione dei due curatori del progetto.
I partecipanti avranno la possibilità di confrontarsi con una realtà particolare – quella del deserto, del fenomeno vulcanico, del lavoro e della vita quotidiana di una popolazione africana in uno dei luoghi e paesaggi più straordinari dell'intero pianeta – storicamente segnata da un'autoisolamento geografico, dalla presenza di forti pressioni esterne, da fenomeni di turismo (oggi la Dancalia è meta turistica molto diffusa e ciò ha prodotto cambiamenti significativi) e scientifico, da un rapporto con l'Italia e l'occidente che risale a più di due secoli di storia.
Non è richiesta nessuna preparazione specifica ma è auspicabile che i partecipanti abbiano svolto in precedenza esperienze nell’ambito del viaggio in aree remote ed estreme.
È auspicabile, ma non obbligatorio, che i partecipanti possiedano attrezzatura personale per riprese video (telecamere HD).
Per richiedere l’iscrizione al viaggio è necessario inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando: nome, cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza, allegando CV o note curriculari e indicando le motivazioni che vi hanno spinto alla richiesta di partecipazione.
(durata 19 giorni – 18 notti)
il programma, nel corso di svolgimento, potrebbe subire per motivi organizzativi modifiche nella sequenza delle visite ma non nei suoi contenuti.
Il viaggio comporta l’adesione ad un approccio nei confronti del paese e delle popolazioni e persone che incontreremo e che ci accompagneranno, che prevede il rispetto assoluto di alcune norme di comportamento e di relazione con l’altro.
Il viaggio sarà un tramite per imparare ciò che l’antropologia ci ha insegnato sulla relazione con l’altro, nella necessità di rendersi consapevoli delle contraddizioni della logica distorta che abbiamo instaurato con le popolazioni locali attraverso lo sviluppo del turismo di massa e per imparare quindi a relazionarci in un modo più appropriato e dignitoso con i gruppi umani che ci ospiteranno.
I temi che affronteremo e che saranno al centro della parte antropologica del viaggio ci permettono di compiere una sorta di percorso formativo che ci porterà ad una maggiore conoscenza di alcuni aspetti e temi fondamentali dell’antropologia come, ad esempio: la relazione con l’altro, l’antropologia visuale o come si fotografa o come si effettuano riprese nel rispetto della comunità che ci ospita, la raccolta dati, come si fa un’intervista antropologica o biografica, quali sono gli elementi utili a comprendere meglio la realtà sociale e culturale della comunità studiata, come si fa un turismo che rispetta l’altro imparando a crescere come viaggiatore e cittadino, la responsabilità del viaggiatore, la partecipazione della popolazione locale al racconto di sé, la scoperta delle peculiarità sociali e culturali del gruppo umano con il quale conviviamo per qualche giorno, la relazione umana e lo scambio, l’accoglienza come forma di relazione umana basilare e universale (la relazione può continuare anche al ritorno, ad esempio, con l’invio di alcune stampe fotografiche alla persone che ci hanno ospitato e che si sono prestate a farsi fotografare o riprendere in video ).
1) un proprio progetto fotografico o video (antropologia visuale) sotto la guida del responsabile della parte antropologica Giorgio Cingolani e della guida Luca Lupi per gli aspetti logistici e per la parte vulcanologica e geologica.
2) Collaborare alla missione di ricerca antropologica.
3) Effettuare propri rilievi e raccolta dati per scopi di ricerca.